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Roland Barthes era desideroso di "formulare la caratteristica fondamentale" che conferiva alla fotografia la sua "essenza". Indagando l'impatto della fotografia sull'osservatore, distinse due temi fondamentali: lo Studium e il Punctum.

Lo Studium è l'interpretazione sociale e culturale della fotografia, mentre il Punctum è un dettaglio specifico che provoca una reazione profonda e personale nel "vedere" l'immagine.

Lo Studium

I fotoreporter raccontano storie, i fotografi ritrattisti catturano le personalità dei loro soggetti e tutti noi puntiamo l'obiettivo dei nostri telefoni per documentare le nostre storie. Possiamo imparare qualcosa sul mondo dalle figure, dai volti, dai gesti, dalle ambientazioni, dalle azioni che abbiamo osservato in quelle immagini. Ad esempio, Barthes credeva che le fotografie fossero una "specie di istruzione", perché ci aiutavano a visualizzare "belle scene storiche". Chiamò questo livello di coinvolgimento con le fotografie Studium, ritenendo che la parola latina Studium fosse un'etichetta appropriata, perché denotava un desiderio ed un entusiasmo verso lo studio, riconoscendo sia le intenzioni del fotografo, sia il nostro desiderio di essere più informati sull'argomento. Quando scorriamo le fotografie sul nostro smartphone, cosa ci fa smettere di sfogliare e studiare un'immagine più in dettaglio? Forse è lo stile visivo o l'uso vibrante del colore. La nostra attenzione potrebbe essere catturata da un volto familiare o da una didascalia interessante, quindi guardiamo più da vicino e leggiamo l'immagine. Questo è lo Studium.

Il Punctum

Barthes disse che "occasionalmente" sarebbe stato attratto da uno specifico "dettaglio" in una fotografia, e che la sua presenza avrebbe avuto un impatto enorme sulla sua reazione all'immagine. Voleva un termine diverso per questa ferita, questa puntura, questo segno fatto da uno strumento appuntito: chiamò questo "dettaglio" il Punctum. Ognuno avrà la propria interpretazione di una fotografia: alcuni potrebbero essere indifferenti al soggetto; altri potrebbero essere colpiti da un'emozione inaspettata. Pertanto, il Punctum è un "valore superiore" aggiunto alla fotografia dall'osservatore: è la relazione diretta e potente tra l'osservatore e un particolare significante nell'immagine. Il Punctum è spesso un "oggetto parziale" ma è abbastanza potente da provocare una risposta di "valore superiore" da parte dell'osservatore. Ognuno avrà la propria reazione a una fotografia, quindi l'osservatore potrebbe essere "trafitto" da altri significanti nell'immagine. Barthes ha anche ammesso che il Punctum potrebbe essere "maleducato". Tuttavia, ha anche notato che il fotografo punta la sua macchina fotografica e "limita, inquadra e prospettivizza" il mondo. Pertanto, lo Studium è sempre codificato; al contrario, il Punctum è un incidente al di fuori del controllo del fotografo e non può essere codificato. Il processo di significazione di Barthes è ancora un utile framework per analizzare una fotografia, specialmente quando si esplora la forma fisica del Punctum. Molto prima che le piattaforme dei Social media iniziassero a dominare le nostre vite, Roland Barthes commentò che "tutto" veniva "trasformato in immagini" e che il Punctum era "più o meno sfocato sotto l'abbondanza di fotografie contemporanee". La prossima volta che saremo profondamente colpiti da una fotografia, penseremo al dettaglio specifico che ha provocato questa profonda reazione perché quello è il Punctum.

Stiamo parlando di veri e propri strumenti che interagiscono in modo eterogeneo proprio con il nostro cervello e con il nostro corpo influenzando, di conseguenza, i nostri percorsi neurali, i nostri percorsi emotivi ed emotivo-cognitivi. Tutto ciò ci coinvolge inevitabilmente in una esperienza sinestetica che ci farà attivare simultaneamente diverse percezioni sensoriali ed emotive. La nostra mente non è altro che l'archivio delle nostre emozioni e va a reclutare risorse che sono stipate nel nostro cervello. Significa che un'immagine agisce sulla nostra mente, ma anche sul nostro corpo stimolando il rilascio di specifici neurotrasmettitori.

Bonaventura Novellino

Due temi fondamentali della fotografia secondo Roland Barthes

Robert Mapplethorpe, Arnold Schwarzenegger, 1976

Koen Wessing, Nicaragua, 1979